SACRIFICE by Alexandra Adornetto

SACRIFICE by Alexandra Adornetto

autore:Alexandra Adornetto
La lingua: ita
Format: epub, mobi
editore: [eBL 104]
pubblicato: 2013-11-28T05:00:00+00:00


Il portale

«Torna in albergo. È stata una mia idea, non avrei dovuto costringerti a venire con me. Torna indietro e di’ a Jake che ti ho seminato, che mi hai perso di vista. Asia confermerà la tua versione», dissi a Tucker mentre percorrevamo le gallerie lugubri. Tuttavia, mi resi subito conto che ormai era troppo tardi perché Tuck potesse farlo davvero. Se fosse tornato all’Hotel Ambrosia senza di me, Jake avrebbe riversato su di lui tutta la sua furia.

«Non ti lasceró andare da sola», fu la sua laconica risposta.

«Tuck, qualsiasi cosa accada, di questo sono certa: non voglio che Jake ti faccia del male.»

Tucker allungó il passo e io lo seguii, riluttante. «Senti, non é il momento di discutere.»

Non appena ci fummo lasciati alle spalle il quartiere dei locali notturni, il paesaggio cambiò drasticamente. Ora avevamo di fronte un arido deserto sul quale aleggiava un’atmosfera soffocante: era come se tutti i colori e ogni forma di vita fossero stati risucchiati via da quel luogo, lasciandolo un involucro grigio e vuoto. Sopra di noi gravavano volute di nebbia che c’impedivano di vedere qualsiasi cosa ci fosse al posto del cielo. Benché avessimo superato le opprimenti gallerie, eravamo ancora intrappolati in una strana dimensione che non aveva neún inizio neúna fine. Intorno a noi le anime perse vagavano senza meta, emettendo un debole bagliore. Il loro pianto sommesso era angosciante, e sembrava che nulla potesse soffocare le loro grida sovrumane.

Quando una di queste presenze ci sfiorava, avvertivo una fugace ondata di calore che attraversava l’aria già di per sé irrespirabile. Venni sopraffatta da un senso di desolazione e dall’orribile impressione che la mia anima mi stesse, in qualche modo, abbandonando. Il mio cuore acceleró e sentii l’impulso di fermarmi. Tucker, vedendomi esitare, mi prese per mano.

«Sono stanca, Tuck», mi sentii dire.

«Continua a camminare. La Landa Desolata fa questo effetto. Non dobbiamo fermarci», mi sussurrò lui.

Sembrava che Tucker fosse immune a quel luogo. Il tempo trascorso nel Regno di Ade doveva averlo in qualche modo reso più forte o, forse, percepivo la disperazione di ogni singola anima in modo piú acuto per via della mia natura angelica.

«Se rimaniamo qui troppo a lungo, corriamo il rischio che la Ronda di Lucifero fiuti il tuo odore», aggiunse Tucker.

Me n’ero completamente dimenticata. Come tutti gli angeli, io emanavo un odore di pioggia, fresco e pulito, che poteva passare inosservato nell’aria fumosa dei club, ma non in quella landa deserta. «Che cos’è?» chiesi, cercando di prendere fiato.

Tuck mi guardò negli occhi, scuotendo la testa. «Non ora.»

«Ti prego, dimmelo. Ho bisogno di sapere cosa ci attende», lo implorai. Da quando avevamo lasciato l’albergo, Tucker si era fatto molto protettivo nei miei confronti.

Tuck sospirò, e scelse accuratamente le parole. Anche lui era stanco, e voleva risparmiare il fiato. «La Ronda è composta da sei Lupi delle Tenebre, e caccia le anime che si sono smarrite nella Landa Desolata.»

«Dunque le anime vengono riportate nei club da questi Lupi?» chiesi ingenuamente.

«Non esattamente.»

«Vengono gettate nella fossa delle torture, vero? Puoi dirmelo, Tucker. L’ho vista coi miei occhi.



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